2020, aprile
VT: Era ovvio che questo mese si parlasse del CORONAVIRUS!
Giovanni Comoli: In questo momento non esiste altro argomento possibile. Ovviamente, se è d’accordo, affronteremo gli aspetti fiscali ed economici e, al limite, quelli sociali legati a questo tema.
VT: Ma certo! Lei non è mica un virologo che ci spiega come si propaga il virus! Da lei mi aspetto, soprattutto, di capire come funzionano gli aiuti approvati dal Governo.
GC: Credo che sia necessario parlarne!
VT: Ad esempio, la gente vuole sapere come si può sospendere il pagamento del mutuo o dell’affitto. Inoltre ho letto che si prorogano le scadenze delle dichiarazioni fiscali…!
GC: Andiamo per ordine! Per quanto riguarda il mutuo, non si possono annullare le rate ma è permesso rinviare al futuro il pagamento di alcune, senza applicazione di interessi e concordandolo con la propria banca. Lo possono richiedere solo le persone in possesso dei requisiti previsti, fra i quali la diminuzione delle entrate dell’intero nucleo familiare.
VT: Quindi è solo un rinvio?
GC: Certamente! Le misure approvate servono per affrontare questo periodo di allerta, che dovrebbe durare 30 giorni, per cui sono mirate solo al superamento di questa fase. Se poi, dovesse instaurarsi una crisi economica successiva, è possibile che, in futuro, il Governo adotti altre misure. Per il momento ci dobbiamo attenere a quanto già previsto.
VT: Capisco! E per l’affitto?
GC: Probabilmente, quando uscirà il giornale saranno già state approvate le misure che il Governo ha preannunciato ma, per il momento, non c’è nulla di sicuro! Saranno comunque similari a quelle del mutuo: semplice rinvio, o diminuzione in percentuale delle rate, ma solo per chi si trova in condizioni di reale difficoltà dimostrabile. In ogni caso, ho già sentito che inquilini e proprietari stanno liberamente concordando riduzioni contrattuali dei canoni di affitto.
VT: Passiamo ora alle imprese?
GC: Certo! Per aiutarle a superare il difficile periodo, il Governo ha stabilito alcuni aiuti fra cui tre molto importanti, come l’alleggerimento del costo dei dipendenti, la sospensione dell’attività di autonomo e finanziamenti agevolati. Per la prima volta, in Spagna, si attiva uno strumento molto similare alla nostra “cassa integrazione”. I contratti di lavoro vengono sospesi, i dipendenti ricevono l’indennità di disoccupazione, il cosiddetto “paro”, e torneranno al lavoro automaticamente alla fine del periodo concesso.
VT: Possono chiederlo tutte le imprese?
GC: Sì, però c’è da fare una distinzione importante! Il Real Decreto 463/2020 del 14 marzo, definisce quali sono le attività economiche obbligate alla chiusura. Le altre, quelle non elencate, possono invece continuare ad operare purchè attivino meccanismi di protezione dei dipendenti e dei clienti. Pertanto, le prime, che sono principalmente le attivitá di commercio non essenziali, accedono quasi automaticamente agli aiuti, le seconde, invece, devono dimostrare di avere perso almeno il 75% delle vendite nel mese, rispetto alla media dei 6 mesi precedenti.
VT: Però ho sentito che anche gli imprenditori possono mettersi in “paro”.
GC: In Spagna esiste uno strumento di tutela a cui possono rivolgersi gli imprenditori che hanno chiuso tutte le attività, cioè una sorta di indennità di disoccupazione. Il Governo, nel pacchetto di aiuti, ha previsto che gli autonomi, e fra questi entrano anche gli amministratori ed i soci lavoratori delle società, possano, senza cessare l’attività, richiedere un mese di “paro”. Inoltre non pagheranno la quota mensile della Seguridad Social.
VT: La dinamica della concessione è la stessa?
GC: Sì! I parametri sono gli stessi che servono per chiedere la sospensione dei contratti di lavoro, cioé differenziati fra le attività che hanno l’obbligo di chiusura e per quelle che possono esercitare. Queste ultime devono poter dimostrare una importante riduzione delle vendite.
VT: Per ultimo, le scadenze..!
GC: Il Governo ha rinviato al 30 Aprile o al 20 Maggio il pagamento di alcuni debiti tributari e i termini per rispondere agli accertamenti o presentare ricorsi. È l’unico provvedimento perchè, purtroppo, non c’e stata l’auspicata proroga delle date di presentazione delle dichiarazioni fiscali di Hacienda. Il 20 Aprile bisognerà presentare e pagare regolarmente le dichiarazioni del I trimestre. Sarà possibile, comunque, richiedere la rateizzazione degli importi.
VT: Nessuna concessione neppure da parte del Gobierno de Canarias?
GC: In cambio di tutte le difficoltà che soffrono le imprese canarie per il fatto di essere in un arcipelago lontano dai grandi mercati, finalmente abbiamo un vantaggio. Grazie alla decisione del Gobierno de Canarias, slitta al 01 Giugno, invece che al 20 Aprile, la presentazione ed il pagamento dell’I.G.I.C. del I trimestre. L’obiettivo è quello di non togliere liquidità alle imprese, obiettivo che il Governo Centrale raggiunge con la concessione di prestiti agevolati.
VT: Da quello che si legge nelle reti sociali, pensavo che ci fosse qualcosa in più!
GC: Il momento è estremamente difficile! Le persone si sentono confuse, preoccupate, impaurite e, diciamolo, anche un poco depresse. In questa situazione vorremmo appoggiarci ad un ente superiore che ci levi tutte le responsabilità e, in qualche modo, ci “coccoli”. Dobbiamo renderci conto che ogni centesimo speso oggi dallo Stato in aiuti, costerà a ognuno di noi molto di più nel futuro. Per questo motivo un Governo responsabile deve affrontare, come farebbe un padre di famiglia, un problema alla volta. Come ho già detto prima, per ora si tratta di un aiuto limitato per superare questo mese di blocco.
VT: Vuole dire che se continua lo stato di allerta o se si innesca una crisi economica come si sente dire, il Governo approverà altri aiuti?
GC: Questo è il compito del Governo, facendolo con prudenza ed evitando sprechi. La crisi economica in cui si è trovata la Spagna a partire dal 2008, ha obbligato il Governo di allora, a varare diversi pacchetti di aiuti e di stimolo all’economia, creando in cambio un debito pubblico spaventoso del quale ancora oggi paghiamo alte somme di interessi passivi. Forse, se la Spagna non avesse questo debito, il settore sanitario avrebbe subìto meno tagli e oggi sarebbe sicuramente più efficiente.
VT: Il Presidente del Governo ha parlato di non limitare la spesa pubblica.
GC: In questo delicato momento, non può essere altrimenti. Il settore sanitario richiede alti investimenti immediati ed è necessario aiutare le imprese a non distruggere i posti di lavoro. Però è fondamentale che non ci siano sprechi che renderebbero ancora più difficile la ripresa economica futura. In questo tutti noi possiamo collaborare, anche se non tutti se ne rendono conto.
VT: Davvero? In che modo?
GC: Ho l’impressione che le persone considerino gli aiuti un diritto da non perdere, invece che una risorsa messa a disposizione di chi ne ha veramente bisogno. Dicendo questo non mi riferisco solo a questo particolare momento. L’esempio più banale che mi viene in mente è quello del pensionato straniero che fa` di tutto per poter ottenere gli sconti aerei canari. Anche quando ne avrebbe diritto, dovrebbe chiedersi se ne ha davvero bisogno. Alla fine dei conti sono stati creati come aiuti per le persone che, nelle Canarie, ricevono stipendi o pensioni mediamente più bassi del 60% rispetto alla sua e che hanno reali esigenze di viaggiare per motivi di studio, lavoro o familia.
VT: Lei crede che le persone esagerino con le richieste di aiuto?
GC: Gli aiuti e le sovvenzioni vengono creati per chi è in reale difficoltà e sono un costo per lo Stato che, se non bene distribuito, toglie risorse per altri settori importanti. Invece di chiederci come fare per ottenerli, dovremmo cominciare a chiederci se davvero ne abbiamo bisogno. Altrimenti tutti i proclami sulla responsabilità e la solidarietà che si trovano nelle reti sociali in questi giorni, nonchè i meritatissimi applausi serali al personale sanitario, sono solo delle maschere dietro cui nascondere il nostro egoismo individuale.