2014, aprile
VIVITENERIFE – Sta diventando sempre più importante in Spagna, vero?
ITALPUNTO – La tecnologia è entrata di prepotenza nelle nostre vite. Sono nati nuovi strumenti e molte applicazioni interessanti. La Spagna sta cercando di utilizzarli il più possibile.
VT – Come funziona questo certificato digitale?
IPT – Si tratta di un protocollo informatico installato in un computer che, per mezzo di un codice cifrato unito al IP dell’apparecchio, permette al cittadino o alle imprese di identificarsi nella sue comunicazioni in Internet.
VT – In parole povere?
IPT – Si ha ragione, meglio spiegarlo con semplicità. Così come il nostro Comune ci rilascia la carta d’identità e con quella ci presentiamo, ad esempio, alla Seguridad Social (in Spagna equivalente all’INPS) per richiedere l’estratto conto dei contributi versati, con il certificato digitale è possibile scaricare tale documento direttamente dalla pagina web della Seguridad Social evitando code e perdite di tempo.
VT – Quindi la sua funzione è quella di identificarci in Internet?
IPT – Certo e non è poca cosa! Con lo sviluppo della rete gli Enti Pubblici hanno intravisto la possibilità di offrire servizi a distanza con minori costi e molti vantaggi per i cittadini. Lo scoglio da superare è come assicurarsi che la persona connessa sia l’intestatario. Fino ad oggi, per identificarci, si utilizzavano complicati sistemi di PIN e codici d’accesso. Il certificato digitale li sostituisce tutti, semplificando enormemente il sistema.
VT – Parla di enti autorizzati. Chi sono?
IPT – Ve ne sono alcune decine. Alcuni Uffici Pubblici spagnoli hanno un proprio sistema interno, però è conveniente richiedere un certificato digitale accettato da tutti gli Enti. Ad esempio, il più utilizzato in Spagna è quello rilasciato dalla FNMT (Fabrica Nacional de Moneda y Timbre, l’equivalente spagnolo della Zecca italiana).
VT – Come si ottiene?
IPT – Ci si registra nella sua pagina web (www.fnmt.es), si stampa il codice che ci viene rilasciato e poi ci si reca in Comune per accettarne l’uso davanti a un Pubblico Ufficiale. Il giorno dopo si riceve per Internet il certificato digitale.
VT – È utile?
IPT – Con questa applicazione, possiamo consultare per internet, in tutti gli Uffici Pubblici spagnoli, qualsiasi informazione che ci riguarda, scaricare certificati ed estratti. Inoltre, avendo anche la funzione di firma digitale, permette di pagare le imposte. Il tutto senza fare code, senza muoverci da casa e 24 ore al giorno. Non abbiamo quindi più bisogno di intermediari e contribuiamo così alla diminuzione dei costi della Pubblica Amministrazione.
VT – Ha dei rischi?
IPT – Occorre ricordare qual è la sua funzione. Installato in un computer, permette a chi lo usa di accedere a tutti i nostri dati. Bisogna fare attenzione in che computer si installa. Per intenderci, non va fatta assolutamente questa operazione in un computer di un Internet Point.
VT – Anche in Italia si sta diffondendo l’uso dei certificati digitali?
IPT – Sicuramente non come in Spagna. Dobbiamo ammettere che noi italiani, se confrontati con altri popoli, siamo abbastanza tradizionalisti e poco propensi ai cambi. Il certificato digitale esite, però è riservato agli addetti al lavoro. Spagna, invece, ha puntato già da tempo sullo diffusione della nuove tecnologie direttamente alla popolazione per renderla indipendente ed ottenere risparmi ed efficenza. Ad esempio già da dieci anni le carte d’identità degli spagnoli contengono un chip. Inserendola in alcuni macchinari situati negli Uffici Pubblici, si ottengono certificati senza necessità di relazionarsi con un impiegato.