2015, giugno

ViviTenerife – Il mese scorso ha spiegato quando e chi deve farla. Credo però che i lettori siano interessati a capire le differenze che ci sono con l’Italia.

Giovanni Comoli – Cominciamo a ricordare l’importanza della residenza. Quando una persona vive in un Paese più di sei mesi l’anno deve fissarci la sua residenza. Con questa azione viene ad essere assoggettato alla fiscalità di questo Paese.

VT – Però chi si sta trasferendo alle Canarie, gli conviene farlo: quì tutto è più economico.

GC – Sinceramente non sono molto d’accordo!

VT – Ma come? Se non c’è neppure l’IVA.

GC – Già, però paghiamo il trasporto di quasi tutti i prodotti. Inoltre non dobbiamo dimenticare che le Canarie non fanno parte del Mercato Unico Europeo. Abbiamo una dogana per cui le merci importate, oltre a pagare l’I.G.I.C. (imposta locale sostitutiva dell’IVA), sono assoggettate ad un dazio doganale nonchè ai costi amministrativi del servizio di sdoganamento.

VT – In effetti i prezzi dei prodotti non sono molto diversi da quelli in Italia.

GC – Come io dico sempre, le agevolazioni fiscali delle Canarie sono più che altro delle compensazioni per le minori opportunità di lavoro e studio. Per di più molte cose sono più care.

VT – Ad esempio?

GC – Come esempio riporto sempre quello dei periodici nazionali che costano 15 centesimi più che in penisola. Ora, una persona o un bar che compra il giornale tutti i giorni, spende 55,00 € in più ogni anno. A parte il costo, mi sembra una discriminazione visto che la cultura dovrebbe essere uguale per tutti.

VT – Che altro?

GC – I voli aerei. Siamo in un’isola tropicale e per fare una vacanza e, noi stranieri, visitare i nostri cari in Italia, dipendiamo dalle compagnie aeree.

VT – Già! …..Torniamo alle dichiarazioni?

GC – Sí, vediamo le differenze con l’Italia. Ci sono tre tipi di redditi: da lavoro, da risparmio e i patrimoniali.

VT – Hanno tassazioni differenti?

GC – I redditi da lavoro, che comprendono anche le partite iva e le pensioni, sono assoggettati a imposte proporzionali: più si guadagna, più cresce la percentuale applicata. I redditi da risparmio, come gli investimenti immobiliari e finanziari, sono assoggettati a una percentuale fissa. Per finire, i redditi patrimoniali, cioè le plusvalenze immobiliari, le successioni e le donazioni, che sono soggetti a imposte fisse o speciali.

VT – Quindi, come funziona?

GC – Nella dichiarazione si immettono tutti i guadagni ed il sistema calcola l’imposta da pagare per ogni tipo di reddito. Successivamente il modello ne riporta la somma.

VT – Questo vale sia per l’Italia sia per la Spagna?

GC – Sí, però con notevoli differenze nel risultato finale dovuto a detrazioni ed esenzioni. In Spagna questesono fisse, per cui tutti i contribuenti si ritrovano ad avere esentata una parte dei loro redditi, una cifra media di 10.000,00 € che può variare anche sensibilmente a seconda del carico familiare.

VT – Vuole dire che, con queste esenzioni, le imposte sono più basse che in Italia?

GC – Diciamo che la pressione fiscale nei due Paesi è similare, sono solo due punti percentuali di differenza. Il sistema spagnolo, però, è più equilibrato poichè lo Stato incamera le sue imposte in quantità abbastanza similare tra i tre tipi di reddito sopra elencati. In Italia, invece di esentare una parte del reddito a tutti i contribuenti, si è preferito esentare alcuni tipi di reddito. Ad esempio, quelli patrimoniali sono quasi tutti esentati per cui il carico fiscale è sopportato per la maggior parte dai lavoratori e dalle imprese.

VT – Questo ha delle conseguenze per i nostri lettori?

GC – Beh, gli Italiani sono poco abituati a pagare imposte sui redditi patrimoniali. Quando si vende la propria casa in Italia quasi mai si pagano imposte sulla plusvalenza, cioè sul guadagno ottenuto fra il costo d’acquisto e quello di vendita. Come detto all’inizio chi ha preso la residenza in Spagna è soggetto alla fiscalità di questo Paese e dovrà pagare imposte sulla vendita della propria casa anche se trova in Italia. Il problema è che molti se lo scordano e non accantonano le somme necessarie a tale scopo.

VT – Per evitare questa sorpresa cosa consiglia di fare?

GC – Se si cambia di Paese, meglio smobilizzare i propri investimenti prima di partire