2016, ottobre

ViviTenerife: In linea generale sono d’accordo con lei, ma si riferisce a qualcosa in particolare?

Giovanni Comoli: Vorrei ricordare a chi si è appena trasferito a Tenerife, o si accinge a farlo, l’importanza di questa frase. 

VT: Ritiene che si diano per scontato delle cose?

GC: Certamente! Lo vedo e l’ho visto ogni giorno, soprattutto nel mio lavoro.

VT: Hum… potrebbe fare un esempio?

GC: Gliene faccio due. Qualche tempo fa, mi ero reso conto che un mio cliente non aveva ancora pagato la sua prima dichiarazione dei redditi ed era l’ultimo giorno. Erano quasi le due e l’ho chiamato preoccupato. Lui mi ha ringraziato per l’interesse e mi ha invitato a non agitarmi perchè sarebbe andato nel pomeriggio…..!

VT: Capisco cosa intende dire. Siccome in Italia le banche aprono dopo pranzo, ha dato per scontato che nelle Canarie si usi lo stesso orario….!

GC: Esatto! Ci sono usi diversi e bisogna tenerne conto se non si vogliono inconvenienti. Quella volta gli ho evitato una sanzione però non sempre è così.

VT: L’altro esempio?

GC: Non è un caso singolo, ma mi capita spesso di ricevere email di piccoli imprenditori che lavorano in internet. Sono lavoratori fortunati perchè, volendo, possono vivere dove preferiscono. Tutti loro mi chiedono quale sarebbe la fiscalità nelle Canarie in caso di trasferire la loro ditta, ma parlandone, scopro che nessuno si è minimamente preoccupato di verificare come funziona internet in un’isola.

VT: In effetti funziona bene, però capisco la sua perplessità: lo danno per scontato!

GC: Questo mese vorrei, quindi, scrivere un vademecum di alcune cose che bisogna sapere.

VT: Mi sembra una buona idea. Da dove cominciamo?

GC: Dalla circolazione stradale che sconcerta molto nei primi mesi. Prima di tutto è importante capire che in Spagna la segnaletica è principalmente orizzontale e non verticale.

VT: Che significa?

GC: Che invece dei cartelli, si usa comunicare precedenze, stop, limiti di velocità e direzioni obbligatorie dipingendo i segnali sull’asfalto. Bisogna, quindi, viaggiare con gli occhi incollati alla strada. Si impara così anche a rispettare religiosamente le corsie, a mettere la freccia quando ci si sposta da una all’altra nonchè a fermarsi davanti alle strisce pedonali.

VT: Per noi italiani è strano all’inizio…!

GC: Già, soprattutto l’uso di mettere la freccia sinistra per impedire che qualcuno ci sorpassi mentre un pedone attraversa la strada.

VT: Poi ci sono un sacco di rotonde.

GC: Sì! Nonostante in televisione abbiano fatto diverse campagne, neppure gli spagnoli sanno usarle. Prima di entrare in una rotonda, bisogna prepararsi scegliendo la corsia adeguata: ci si sposta in quella di destra per entrare nella corsia esterna della rotonda solo se si intende uscire alla prima a destra. Negli altri casi, ci si sposta a sinistra, si entra nella corsia interna e ci si sposta in quella esterna poco prima dell’uscita scelta.

VT: È vero, neppure i canari le usano bene!

GC: Molto male, direi! Parliamo ora di importazioni. A parte che, come già detto in altre occasioni, sconsiglio di importare la propria auto per le difficoltà e i costi che questo comporta, se qualcuno desidera importare un mezzo, deve pagarne il transito nel traghetto. Se lo carica nel furgone o in un carrello, non ha modo di dimostrare la data di arrivo.

VT: In quei casi deve riportarlo fuori dalle Canarie, no?

GC: Certo e poi reimportarlo regolarmente. Altre abitudini a cui adeguarsi: le precedenze! Bisogna rispettare le file che sono un indice di senso civico, però che non ci si aspettino precedenze nelle trattative commerciali.

VT: Non capisco, di che trattative parla?

GC: Per esempio, se abbiamo visitato un appartamento da affittare o da comprare, non si crea automaticamente un periodo di riflessione in cui ci viene riservata la precedenza. Il primo che versa un deposito è suo. Spesso agenzie e venditori mandano avanti in contemporanea diverse trattative.

VT: Beh, questo mi sembra poco rispettoso.

GC: Sì, però se si usa questo sistema è perchè è necessario. Non scordiamoci che siamo in una zona turistica lontana dalle residenze dei compratori. Questi a volte vengono pochi giorni per scegliere una casa e non possono stare in attesa di una lunga serie di riflessioni di latri acquirenti per potere decidere il loro acquisto.

VT: Effettivamente ha i suoi motivi…!

GC: Per ultimo, ma non in ordine di importanza, diamo il giusto valore alla nostra posizione di clienti. Nelle Canarie, lo stile di vita più rilassato fa sí che le persone imparino ad essere meno competitive ed aggressive. I valori non sono più i vestiti firmati, l’auto di lusso, la villa o il conto in banca, ma si considera di avere una buona qualità di vita quando si ha la possibilità di passare del tempo con la famiglia e gli amici.

VT: Difatti chi si trasferisce cerca questo stile di vita!

GC: Sì, però arriva convinto che una ditta voglia fare di tutto per conquistare lui e i suoi referenti come clienti. Bisogna capire che la filosofia nelle Canarie è molto semplice: “un cliente in più o uno in meno…..!” Non mi fraintenda, non sto dicendo che in questo arcipelago non si lavora, però quando finisce la giornata il resto lo si farà …..“mañana”.