2017, aprile

ViviTenerife: Perchè complicate?

Giovanni Comoli: In realtà non sono complicate. Se dei soci costituiscono una società di capitali con un serio oggetto sociale e con una funzionalità specifica, la loro gestione amministrativa e fiscale è solo leggermente più complessa di quella di un autonomo o di una società di persone.

VT: Allora perchè le considera complicate?

GC: Perchè vorrei sottolineare che se si costituiscono per scopi che non sono quelli naturali di questa istituzione, allora diventano dei “carrozzoni”.  

VT: In quali casi?

GC:  Ad esempio, molte persone non residenti hanno creato o creano una società di capitali per comprare un paio di appartamenti oppure con la speranza di tornare in futuro per aprire un’attività commerciale o di servizi.

VT: Perchè lo fanno, secondo Lei?

GC: Bah, mi sembra quasi per un certo fascino esotico dell’investimento all’estero, soprattutto quando lo si fa nelle Canarie, in Lussemburgo o in certi paradisi fiscali. Dato che sono zone con fiscalità agevolata, credo che piaccia dare l’immagine di chi sa come ci si muove nel mondo.

VT: Però…. le società hanno comunque dei vantaggi fiscali rispetto ad altre formule.

GC: Dice? Quali sono?

VT: ….Scusi, ma lo chiede a me? È il suo lavoro, è Lei che lo deve dire!

GC: Certo, ma visto che Lei è così convinta…! Le società possono usufruire di qualche vantaggio fiscale che producono dei risparmi, ma questi devono compensare l’aumento dei costi perchè hanno anche molti obblighi e formalità da rispettare. Inoltre un cattivo uso delle agevolazioni, ha fatto sì che i Governi che si sono succeduti nel tempo le abbiano limitate. 

VT: In che modo?

GC: Quando si compra una proprietà immobiliare in Spagna, ad esempio, l’imposta che si paga è il 6,5%. Per aiutare le società con sede nelle Canarie a stabilizzarsi e offrire loro occasioni di reinvestimento degli utili prodotti nell’arcipelago, fino al 2005 pagavano un’imposta ridotta dello 0,75% sugli investimenti immobiliari.

VT: Un bello sconto!

GC: Certo! Purtroppo moltissime persone non residenti hanno costituito società di capitali inattive nelle Canarie con l’unico scopo di comprarsi la casa al mare pagando meno imposte.

VT: Oggi non è più possibile?

GC: No! A causa di chi ha guardato solo l’interesse personale, oggi le società hanno molte meno agevolazioni e, quando ci sono, sono più difficili da ottenere. Inoltre il fisco tollera meno l’inattività. 

VT: Mi scusi, è la seconda volta che parla di società inattive. Che significa?

GC: Una persona fisica esiste e può aprire o chiudere un’attività semplicemente richiedendo una Partita Iva o cancellandola. Lo stesso vale per le società di capitali, con la differenza che i soci le costituiscono approvando uno statuto che prevede il perseguimento di scopi sociali, come ad esempio, la produzione di qualche oggetto, la importazione e commercializzazione di beni, oppure la fornitura di servizi ad aziende o privati. Se alla fine non iniziano nemmeno una della attività previste, sono dette inattive e diventano  incongruenti con i motivi che hanno spinto i soci a riunirsi.

VT: Quando succede questo?

GC: Ad esempio, come dicevo prima, quando dei soci non residenti costituiscono una società senza date precise sull’inizio dell’attività. L’incertezza fa sì che, spesso, si rimandi l’avvio all’infinito. È come avere comprato una bella auto sportiva per lasciarla chiusa in garage: a che serve?

VT: Quindi, Lei sostiene che non bisognerebbe aprire società.

GC: Non posso certo dire una cosa così! Per tutta la vita ho fatto l’imprenditore e il libero professionista, operando in diversi mercati. Apprezzo quelle persone che hanno iniziative e credono in se stessi al punto di rischiare per ottenere un risultato. Quello che dico, è che non è obbligatorio farlo con la formula della società di capitali.

VT: Cosa è meglio fare?

GC: La scelta di un’impostazione fiscale dipende dal numero e qualità dei partecipanti, dagli obiettivi fissati e dal capitale necessario. Tutto ha un pro e un contro e va valutato caso per caso. In altre parole, non esiste un “meglio” ma solo un “adatto”.

VT: Hum… mi piace la frase!

GC: Qui non ci sono Tucidite o Socrate. Questa è totalmente mia.

VT: Mi spiega perchè devo sempre ricondurla sul tema dell’intervista?

GC: Scusi, ha ragione! Dicevo che occorre valutare caso per caso per evitare costi superiori ai vantaggi ottenuti da quell’impostazione. Di certo, oggi, mi guarderei bene dal costituire  una società per affittare i suoi appartamenti.

VT: Molti lo fanno perchè dicono che scaricano tutti i costi.

GC: Già! Se torna, però, a rileggersi le ultime due interviste vedrà che anche i privati possono scaricare tutti i costi relativi all’affitto. Al contrario, se una società vuole farlo, deve diventare attiva.

VT: …e per essere attiva deve…..?

GC: ….come diremmo noi italiani, aprire una Partita IVA perchè il fisco considera che le società di capitali che affittano immobili, anche propri, stanno svolgendo un lavoro. Pertanto, a parte dover pagare le imposte sugli utili, devono avere almeno un Amministratore residente che paghi i contributi previdenziali alla Seguridad Social. Inoltre, occorre fare attenzione alle pubblicità sulle pagine web: il Gobierno de Canarias può considerarla attività di “affittacamere” soggetta all’IGIC (ma questo vale anche per i soggetti privati).