2014, novembre

ViviTenerife – Uh, è una domanda difficile da fare.

Giovanni Comoli – Sì, è vero! Lei cosa risponderebbe?

Non voglio mica entrare in polemica con i lettori. Lei ha scelto l’argomento ma le domande le faccio io.

D’accordo! Da dove cominciamo?

Dalla domanda: sono amati gli italiani alle Canarie?

Ricordando che si tratta di una libera opinione, comincerei a definire la nostra peculiarità. Noi italiani siamo sicuramente individualisti ed egocentrici. La nostra visione dell’intorno si ferma ai confini della nostra casa, alla famiglia e, forse, a qualche amico. Vediamo il mondo dal nostro punto di vista senza metterci nei panni degli altri. Questo fa sì che dedichiamo molta energia a noi stessi: curiamo la nostra immagine e la nostra salute, abbiamo case pulite e ordinate e ci adoperiamo per raggiungere ottimi livelli culturali. Come aspetto negativo, il nostro egocentrismo ci rende polemici e criticoni.

Quindi, con queste caratteristiche, come ci integriamo nelle Canarie?

Occorre sempre considerare i due aspetti di ogni persona: il lavoratore e il consumatore/cliente. Come lavoratori, sia dipendenti, sia imprenditori, siamo molto esigenti con noi stessi. L’orgoglio per quello che facciamo ci porta a prepararci con coscienza per dare il meglio possibile. Forse, però, siamo troppo specializzati.

Che intende?

Che siamo molto bravi a fare una cosa, ma oggi il mondo preferisce chi è capace ad  adattarsi all’ambiente. Vede, noi vorremmo sempre essere i migliori della piazza, offrire il miglior caffè e la migliore pizza. L’aggettivo migliore, però, ha un valore relativo, non è uguale dappertutto. Il cuoco che si vanta di cuocere la pasta al punto perfetto, non si adegua al gusto della maggior parte dei clienti delle Canarie che la mangiano scotta.

Quindi?

Ci aspettiamo grandi successi dal nostro livello di servizio e restiamo delusi di scoprire che il Made in Italy è sopravvalutato. 

Per gli italiani consumatori, invece?

Il lavoratore italiano è molto esigente con se stesso per cui ha abituato il suo cliente a pretendere un’alta qualità di servizio. Pertanto il consumatore italiano arriva in queste isole aspettandosi di trovare analoghe situazioni, vuole essere al centro dell’attenzione del suo fornitore, si aspetta trattamenti e attenzioni personalizzate.

E non è così?

No! Prima di tutto occorre capire che siamo su delle isole, per cui la logistica impone le sue regole. Ci vogliono sei settimane per ricevere un container di merce o un pezzo di ricambio di un auto. Questo ritmo lento, alla fine, regola lo stile di vita. Inoltre, al contrario dell’italiano, il consumatore spagnolo o inglese non è così esigente perchè nei loro Paesi vigono valori diversi, più orientati alla collettività.

Ci può spiegare meglio il concetto?

Certo! Prendiamo ad esempio le strisce pedonali. Al contrario dell’Italia, le auto in Spagna rispettano sempre il diritto del pedone e si fermano. Questo produce una serenità di cui, alla fine, gode anche l’automobilista. In Italia, invece, entrambi si sentono stressati. Nel mondo dei rapporti commerciali è lo stesso: i consumatori spagnoli sono meno esigenti con i loro fornitori provocando come reazione il fatto che lavorare non sia poi così duro. Alla fine tutti sono più rilassati.

Quindi, lei trova che questo comportamento renda l’italiano poco amato?

Che ognuno tragga le sue conclusioni. Se si seggono quattro inglesi in un bar, in un’ora si bevono tre birre a testa, felici di essere in un posto soleggiato. Se si seggono quattro italiani, ordinano quattro caffè, uno diverso dall’altro, ci stanno seduti due ore e alla fine mugugnano sul prezzo e sulla qualità. Inoltre, visto che siamo in tema, degli inglesi apprezzo il fatto che loro, turisti o residenti, si rivolgono sempre a fornitori inglesi. Non è solo un fatto di lingua, esiste proprio il concetto di aiutare un connazionale che ha aperto una ditta in un Paese straniero, concetto che mi piacerebbe vedere più diffuso anche nella nostra comunità italiana.

Sembra quasi che voglia presentare una incompatibilità di carattere?

Beh, la si potrebbe chiamare così e riassumerla in una immagine finale: bar, ristoranti, imprese edili e tutte le attività di servizi, si aspettano una mancia dai loro clienti che è un modo gentile e diffuso in moltissimi Paesi per comunicare di avere apprezzato il servizio ricevuto. Al contrario, gli italiani chiedono lo sconto…!