2016, aprile

ViviTenerife: È un argomento poco piacevole!

Giovanni Comoli: Certo! Dobbiamo però accettare che un giorno non ci saremo più e che, se organizziamo bene le cose, la successione che faranno i nostri familiari sarà molto più facile.

VT: Sta parlando dell’eredità, no?

GC: Sì! Spesso si ha la sensazione che se non ci si preoccupa delle cose, queste non si trasfomano in problemi. In realtà, è vero il contrario. Se ci si informa e si fa un lavoro di prevenzione, si evitano molti inconvenienti.

VT: Nel caso di una successione, quali inconvenienti ci sono?

GC: Comincerei a spiegare come funziona una successione.

VT: Ha ragione, il discorso sarà più chiaro.

GC: Dunque, una successione si compone di tre parti. La prima, l’atto di notorietà, ha come scopo quello di identificare gli eredi aventi diritto: se esiste un testamento, tali persone sono state descritte dal testatore quando era ancora in vita, in caso contrario sarà una dichiarazione degli eredi stessi davanti al Notaio e con la presenza di testimoni. Come seconda parte si stende l’elenco dei beni oggetto dell’eredità, descrivendoli e dando loro un valore unitario. La terza parte è l’accettazione/divisione, cioè come gli eredi hanno deciso di dividersi i beni elencati.

VT: Quindi si fanno tre atti?

GC: Anche se si compone di tre parti, l’atto di successione, normalmente, è unico. Però è possibile dividerlo, anche più volte e firmare ogni parte in tempi diversi.

VT: Uhm, le dispiace fare un esempio?

GC: Chiaro! È possibile che uno degli eredi faccia l’atto di notorietà nella sua città dove può contare con testimoni credibili. Successivamente, in un altro momento, si reca in un’altra regione dove lo aspettano i fratelli per ereditare alcuni beni immobiliari. In un secondo momento, scoprono una cassetta di sicurezza e devono completare la successione con un terzo atto. Come vede, l’operazione è aperta, può suddividersi in tempi e procedure diverse.

VT: Possiamo ora tornare a Tenerife?

GC: Sí! Parlavamo delle difficoltà di fare la successione. Per ereditare dei beni in Spagna, noi stranieri siamo soggetti a produrre un certificato dell’Archivio di Stato che attesta la presenza o assenza di testamenti in Italia e fare l’atto di notorietà nel nostro Paese. Successivamente dovremo presentarci davanti a un notaio spagnolo per stendere l’elenco dei beni e l’accettazione dell’eredità. Il Notaio ci richiederà i documenti italiani asseverati con l’apostilla dell’Haya e poi tradotti da un traduttore giurato, oltre ad analogo certificato di assenza testamenti emesso dall’autorità spagnola.

VT: Mi scusi, ma se si facessero l’elenco dei beni e la loro accettazione in Italia, non si eviterebbe di ripetere l’operazione anche qui?

GC: Sempre bisogna presentarsi davanti a un Notaio spagnolo, a meno che si tratti solo di prodotti finanzari.

VT:  Lei ha detto che si può prevenire….!

GC: Certo! È sufficiente fare un testamento in Spagna per eliminare tutta la procedura italiana.

VT: Me lo può spiegare meglio?

GC: Dunque, se si redige un testamento davanti a un Notaio in Spagna, gli eredi potranno far preparare l’atto di notorietà direttamente in un unico atto a Tenerife, evitando di dovere produrre documenti in Italia. Tutto viene ad essere molto più rapido ed economico.

VT: Si pagano imposte sulle successioni?

GC: Sì e sono piuttosto alte in Spagna. A livello regionale, creando non poche differenze fra le zone dove si trovano i beni da ereditare, si stabilisce poi la parte esente, cioè una cifra che ogni erede può detrarre dall’importo totale del valore ereditato. La percentuale applicata sulla differenza è proporzionale, cioè aumenta con l’aumentare dell’importo.

VT: Ha detto a livello regionale…. com’è quindi la tassazione nelle Canarie?

GC: Oggi possiamo considerarci fortunati: le Canarie sono state per anni una delle regioni con l’esenzione più bassa. A parità di importo ereditato si pagava più che in altre zone della penisola iberica. Ad esempio, per familiari del I e II gruppo (figli minori il gruppo uno, coniuge e figli maggiorenni il gruppo due) si poteva esentare solo 40.000,00 € se erano questi residenti nelle Canarie e circa 15.800,00 € se non residenti. Dal 2015 hanno equiparato l’esenzione al livello più alto per evitare discriminazioni. Il vero vantaggio nasce però nel 2016, visto che dal 01 Gennaio il Gobierno de Canarias ha deciso di esentare il 99,9% dell’importo ereditato.

VT: Bravo, mi piace il Gobierno de Canarias.