2018, giugno
VT: Che sorpresa! Oggi si presenta con tutto il gruppo di dipendenti della Comoli Consulting.
Giovanni Comoli: Già, é la prima volta che lo facciamo. Lei le conosce tutte, no?
VT: Certo! Maruska, Carla, Francesca e Debora, la ultima arrivata.
Maruska: Parlo anche a nome delle altre e dico che è un piacere essere qui, tutte insieme.
VT: Come mai questa novità?
Francesca: Perchè la lettera dell’ex Presidente del Gobierno de Canarias, Don Paulino Rivero, pubblicata sul numero di maggio del giornale, ha scatenato un’ampia discussione in ufficio.
Carla: Volevamo quindi esprimere anche la nostra opinione.
VT: Adesso capisco! Per di più ne avete copiato il titolo.
GC: È un titolo eloquente ed esprime la mia, anzi, la nostra preoccupazione.
VT: Lei, Sig. Comoli, è quì da molti anni!
GC: A Ottobre saranno venti anni esatti. Maruska e Francesca sono quì da 4, Carla da 2 e Debora da pochi mesi. Mi sembrava interessante valutare il differente punto di vista di ognuno di noi.
VT: Cos’è cambiato rispetto ad allora?
GC: Moltissimo o meglio, tutto: clima, sicurezza, pulizia, traffico, lavoro e.. prezzi!
Carla: Con questo traffico mi sembra di essere tornata a vivere a Roma.
Debora: Io non posso dire molto perchè sono qui da poco, però devo ammettere che mi aspettavo più tranquillità. Non credevo di leggere sui giornali di omicidi e rapine.
VT: Ha ragione, Debora! Anch’io ho osservato un gran cambio da quando sono arrivata!
Maruska: Giovanni racconta sempre che ventanni fa, quando i suoi primi clienti gli chiedevano come mai non si vedeva polizia per strada, lui rispondeva: “perchè non serve!”
GC: È vero! Non dico che fosse un paradiso, però il traffico era limitato e corretto, la gente serena e allegra e non si sentivano mai gli ululati delle ambulanze e delle auto della Polizia.
VT: Visto che noi italiani siamo diventati la nazionalità più numerosa dell’isola, cosa ne pensate?
Maruska: Parlo io? Credo che sia giusto che ognuno faccia liberamente i cambi che desidera nella propria vita, però questo eccesso di trasferimenti mi fa pensare che sia tutta un’illusione.
Francesca: Direi che esiste molta disinformazione! Gli italiani arrivano pensando che tutto sia facile e semplice.
Debora: Effettivamente in italia si parla delle Canarie come dell’Eldorado o la Terra Promessa!
VT: Ora che vive quì, si rende conto che non è così…!
Debora: Devo dire che io e mio marito siamo stati fortunati e abbiamo trovato subito il lavoro. Però devo anche ammettere che, per il resto, ci siamo scontrati con la dura realtà, a cominciare dall’insormontabile difficoltà di trovare una casa dove vivere o che ti facciano un contratto decente. Inoltre è difficile integrarsi, circolare per le strade ed ottenere informazioni o servizi affidabili.
VT: A proposito di lavoro, Sig. Comoli, è cambiata molto la situazione in questi vent’anni?
GC: Certamente! Allora si faceva il venditore o il cameriere, non c’erano altre opzioni per noi stranieri. Gli stipendi non erano alti, però tutto costava pochissimo e mance e provvigioni erano quasi un secondo salario.
Francesca: Io sono convinta che tutto sia peggiorato enormemente. Sono arrivate moltissime persone a cercare lavoro e, alla fine, vengono sfruttate e sottopagate.
Maruska: Non capisco perchè Tenerife faccia così tanto da calamita, con questi bassi stipendi e l’alta percentuale di disoccupati.
GC: Il tasso di disoccupazione è superiore al 20% e supera il 40% se si applica il filtro fino ai 25 anni di età.
VT: Certo che è preoccupante!
GC: Sì, perchè aumenta il rischio di piccola deliquenza
Carla: Difatti ho sentito che molti turisti soffrono il borseggio.
VT: Cosa ne pensate del boom turistico?
Carla: Per me è quasi uno scempio! L’ideale è l’isola di Ponza dove non si possono portare auto ed esiste un numero chiuso. Altrimenti la natura viene ad essere distrutta.
Maruska: Difatti la scorsa estate abbiamo avuto problemi di alghe per l’insufficienza dei depuratori.
Francesca: La mia opinione è che dovrebbero aumentare i prezzi dei pacchetti turistici. In questo modo verrebbero meno persone, ci sarebbe meno inquinamento, meno traffico e non distruggeremmo l’ambiente. Alla fine il turista pagherebbe di più però avrebbe anche una vacanza di maggiore qualità.
VT: Parla di diminuire il numero di turisti, però stanno costruendo nuovi hotel…!
GC: Non le sembra un’esagerazione? Non sono sufficienti quelli che ci sono? Preferirei una politica tendente a ristrutturare gli antichi o recuperare terreni edificabili buttando giù i vecchi edifici abbandonati.
Francesca: Perfino nella zona centrale di Playa di Las Americas ve ne sono alcuni che danno una pessima immagine al turista. Non c’è bisogno di andare a snaturare la Caleta o il Golf de Adeje, basterebbe rimordenare il vecchio.
Maruska: Senza poi parlare delle migliaia di appartamenti abusivi in affitto ai turisti. Questi non attirano sicuramente persone di alto livello, creano lavoro nero e stanno spingendo il fisco ad adottare maggiori sistemi di controllo.
Debora: Fra l’altro questo è anche uno dei motivi per cui noi lavoratori residenti facciamo fatica a trovare case: i proprietari preferiscono darle ai turisti.
VT: Effettivamente la lettera aperta del Signor Rivero merita una riflessione!
GC: Se mi permette, un’ultima cosa per chiudere. Se siamo insoddisfatti della nostra vita in Italia non è cambiando la residenza che otteremo una vita migliore. Il segreto è cambiare noi stessi, cambiare dentro! Non ci si può lamentare per lo stress e poi venire a Tenerife e sentirsi insofferenti per stare in una fila, arrabbiarsi per i tempi lunghi canari o guidare con aggressività. Nè si attenuerá lo stress, nè ci sentiremo meglio. Solo peggioreremo la vita di chi, invece, ha capito che rallentando il ritmo, si possono apprezzare le piccole cose.