2013, ottobre
VV – Non è sufficente la carta d’identità?
IPT – Certo! Però spesso i nostri lettori si scordano di essere in un Paese straniero, dove la identificazione personale può non essere così facile. Vorrei ricordare a quali inconvenienti si va incontro se non si fa attenzione.
VV – In che senso?
IPT – Per potere capire cosa voglio dire, preferirei partire dall’inizio e spiegare quali Enti rilasciano i nostri documenti.
VV – Dica pure!
IPT – Il Comune più importante della nostra vita è quello in cui nasciamo. Nell’Ufficio di Stato Civile di tale municipio viene registrata la nostra venuta al mondo e quello è l’unico Ente che può certificarlo attraverso l’emissione dell’Estratto di nascita. Nella nostra vita può poi capitarci di cambiare Comune e spostarci in altre città o paesi. Per evitare di dovere dipendere per la nostra identificazione dal Comune di nascita, a volte lontano parecchie centinaia di chilometri, una pratica contenente una copia dell’estratto di nascita, copie dei moduli di iscrizione nei vari Comuni, delle carte d’identità rilasciate più le nostre foto, ci segue per permettere al Comune di residenza di emettere la nuova carta d’identità.
VV – Quello di nascita non può farlo?
IPT – No! Solo quello in cui risulta la nostra residenza. Il problema nasce quando si va all’estero. Nessun Comune di uno Stato in cui non siamo cittadini può identificarci. Solo l’ultimo italiano di residenza ha l’autorità legale per emettere la nostra carta d’identità.
VV – E il passaporto?
IPT – Anche quello può essere rilasciato solo dalla Questura della zona di competenza del nostro Comune di residenza.
VV – D’accordo! Adesso ci spieghi a cosa bisogna fare attenzione.
IPT – In un Paese straniero, come può essere la Spagna, per noi cittadini italiani è importantissimo mantenere i documenti di identificazione in vigore. Visto che solo l’ultimo Comune di residenza in Italia può rinnovarli o sostituirli, se ci si ritrova con i documenti scaduti come si può raggiungere tale municipio se le compagnie aeree e marittime richiedono documenti validi?
VV – Quindi se una persona non ha documenti in vigore rischia di rimanere bloccata sull’isola?
IPT – L’unico modo per uscire, con un foglio di via del Consolato o una denuncia di smarrimento presentata alla Polizia, è quello prendere un volo di solo andata per l’Italia con la compagnia di bandiera spagnola, l’Iberia. L’inconveniente è che il prezzo di questo tipo di biglietti supera quasi sempre i 600,00 €.
VV – Però il Consolato può rilasciare passaporto e carta d’identità, no?
IPT – Certo, ma solo alle persone iscritte all’AIRE e con tempi abbastanza lunghi.
VV – Quindi lei cosa consiglia?
IPT – Ai residenti nelle Canarie, a parte l’invito ad essere iscritti all’AIRE, consiglio sempre di avere carta d’identità e passaporto in vigore, meglio se con scadenze diverse fra loro per avere il tempo di rinnovarlo uno per volta. Ai turisti di venire in vacanza con entrambi i documenti e di conservarli in posti distinti.
VV – Non ha detto nulla della patente!
IPT – Contrariamente a quello che molti credono, non è la foto che rende valido un documento, ma il fatto che l’Ente che lo rilascia sia riconosciuto dall’autorità a cui lo mostriamo. Se non fosse così, potremmo usare anche l’abbonamento dell’autobus o una tessera sportiva. La patente non è un documento di identificazione, ma l’autorizzazione a condurre veicoli. In Italia, in certi casi, è tollerata per identificarsi, però in Spagna non ha nessun valore, soprattutto se si intende viaggiare in un aereo o stendere un contratto