2013, giugno
VV – Puntuale come tutti gli anni è arrivato il periodo delle dichiarazioni dei redditi. Si presentano nelle stesse date dell’Italia?
IPT – Spagna le richiede negli stessi mesi, maggio e giugno, anche se permette iniziare la presentazione dal 24 di aprile se si fa telematicamente. Quest’anno, essendo il 30 Giugno una domenica, abbiamo tempo fino al 01 Luglio.
VV – Si tratta quindi di un periodo molto pesante per lei!
IPT – Meno di quanto si creda! Essendo il mio ufficio rivolto quasi esclusivamente a italiani, d’inverno, moltissimi dei miei clienti che vengono a passare alcuni mesi a Tenerife, mi contattano per i più svariati bisogni. Inoltre, occorre considerare che in Spagna le ditte sono soggette a più dichiarazioni trimestrali e annuali rispetto a quelle richieste in Italia. Pensi che un piccolo bar con un solo dipendente deve presentare 34 dichiarazioni l’anno ai vari Uffici Pubblici. L’inconveniente è che la metà di queste si confezionano nei primi quattro mesi, per cui le imprese di cui seguo la contabilità assorbono molto del mio tempo nello stesso periodo in cui sono presenti anche i turisti. Capisce perchè considero Giugno un mese tranquillo, nonostante le dichiarazioni dei redditi.
VV – Chi ha l’obbligo di presentarla?
IPT – Tutte le persone residenti in Spagna, di qualunque nazionalità siano (quì torniamo alla necessità di definire la propria residenza con chiarezza) oltre ad alcuni non residenti in casi speciali. Sono esentate dalla presentazione le persone che hanno avuto nell’anno precedente solo redditti da lavoro o pensione non superiori a 22.000,00 €, se erogati da un unico datore di lavoro o ente, e non superiori a 11.200,00 € se erogati da più referenti. Vi sono altri soggetti che sono esentati se hanno avuto solo redditi di basso importo da verificare caso per caso.
VV – Quando dice che sono esentati vuole dire che non possono presentarla?
IPT – Un contribuente che non è obbligato a presentare la dichiarazione, a volte potrebbe essere interessato a farlo per potere detrarre alcuni costi e ottenere così un rimborso delle trattenute subite. Faccio notare che in Spagna molti redditi, da dipendente, da attività economica, gli interessi bancari, alcuni immobiliari e altri, sono soggetti a trattenute fiscali. Molto spesso, una volta presentata la dichiarazione e aggiunte le detrazioni, come risultato scopriamo di avere subito trattenute superiori al dovuto e quindi di avere diritto a un rimborso.
VV – Come se la dichiarazione fosse un conguaglio?
IPT – Sì, anch’io la considero allo stesso modo e invito tutti, anche se esentati, a fare un controllo per verificare se vale la pena presentarla.
VV – Quali sono le detrazioni?
IPT – Prima di spiegare quali sono le detrazioni, preferirei parlare dell’adeguamento del reddito.
VV – Dica pure!
IPT – Una volta ottenuta la somma di tutti i redditi prodotti, si opera un adeguamento dell’importo in rapporto alla situazione particolare del contribuente. Avrà una riduzione di base di 5.151,00 € che si incrementerà dopo i 65 anni, oltre a riduzioni per i famigliari a carico. Ad esempio, si potranno detrarre 1.836,00 € per il primo figlio e 918,00 € per un genitore ultrasessantacinquenne.
VV – A questo punto si ottiene il reddito netto e si applicano le detrazioni?
IPT – Si, che sono dei correttivi del reddito. Si tratta di costi sostenuti per la prima casa, cioè per acquisto, costruzione o accantonamento per la sua futura acquisizione, donazioni per beneficenza o eventi fatte a Enti Pubblici e Associazioni nonchè accantonamenti e investimenti per attività impresariali. Su quest’ultimo punto vorrei accennare al fatto che Canaria, per la sua condizione di estrema periferia d’Europa, permette deduzioni importanti.
VV – Altre detrazioni?
Una molto interessante è quella per l’affitto della casa di residenza. Il fisco autorizza a recuperare fino al 10,05 % dell’importo annuale pagato. Questo è una dei motivi per cui consiglio, anche a chi ha un solo redditto, di provare a fare la dichiarazione: potrebbe ottenere un rimborso che, ricordo, in Spagna si riceve spesso entro 15 giorni dalla richiesta. Le spese mediche non sono, invece, scaricabili.
VV – Per fare la dichiarazione occorre rivolgersi a un commercialista?
IPT – Non è obbligatorio però è consigliabile quando una persona ha una o più attività economiche, ma in questo caso sono quasi sempre già seguiti. I lavoratori e le persone con piccoli redditi possono approfittare dell’ottimo servizio che mette a disposizione il fisco spagnolo.
VV – Come funziona?
IPT – Hacienda, che è uno degli Enti Pubblici più grandi di questo Stato e che riunisce i corrispettivi servizi italiani dell’Anagrafe Camerale, della Direzione Generale delle Entrate, dell’Ufficio Iva e di Equitalia, possiede una pagina web vastissima e completa. Addirittura, fornisce ai contribuenti una minuta della loro dichiarazione. Le persone possono, con pochi clic e un cellulare, accettare o modificarla senza muoversi da casa. Per chi non si sente tranquillo con l’informatica, basta un colpo al 901 223 344 per fissare un appuntamento e ritrovare presso gli uffici di Hacienda, un impiegato che, gratuitamente, l’aiuterà a confezionare la sua dichiarazione dei redditi.
VV – Per pagare le tasse?
IPT – Bisogna presentarsi in banca con il modello 100 compilato o va domiciliato per via telematica. È possibile dividere l’imposta in due rate, 60% a giugno, 40% a novembre, senza costi aggiuntivi. Per chi lo desidera, può richiedere un dilazionamento fino a dieci rate, pagando però un piccolo interesse