2020, giugno

ViviTenerife: Come rettificare? Ha sbagliato qualcosa?

Giovanni Comoli: Effettivamente sì! Durante la nostra intervista-video apparsa su facebook e sulla pagina web del periodico in data 22 Maggio, ho sostenuto che le persone, da tempo, “comprano la scatola e non il suo contenuto”.

VT: Di questo ne avevamo già parlato io e lei! Ha cambiato idea, crede che non sia così?

GC: Beh, possiamo dire che in linea generale ci si sta comportado in questo modo. Venti o trent’anni fa’, una furbissima agenzia pubblicitaria inventò lo slogan: “Perchè spendere di più per ottenere la stessa cosa?” e la conseguenza è stata che il consumatore ha perso la capacità di giudizio.

VT: Deve ammettere che è uno slogan accattivante, attira molto l’attenzione.

GC: Assolutamente d’accordo! Dovremmo però essere più consapevoli quando compriamo, indagare su cosa riceviamo e non limitarci al prezzo come unico mezzo di confronto.

VT: Sono d’accordo con lei, spesso si fa così… però non ho ancora capito cosa vuole rettificare!

GC: A volte, quando si parla, si esprimono opinioni, magari permeate di pessimismo, e non si vedono gli esempi positivi che abbiamo sotto gli occhi.

VT: Mi permette di dire che seguo senza capirla?

GC: … e lei mi permette di parlare della Comoli Consulting? Noi siamo l’esempio che non sempre si compra la scatola. Una parte dei consumatori capisce che quello che importa non è il prezzo pagato, ma il valore che riceve in cambio dei suoi soldi.

VT: Perchè? Cosa avete fatto?

GC: Più volte abbiamo parlato di come da anni l’Agenzia delle Entrate spagnole ha puntato sull’automatizzazione e sull’informatica per sviluppare la sua capacità di controllo dell’evasione. Però è stato con il cambio della normativa fiscale del 2015 e con l’accordo del 2017, firmato da 109 Paesi nel mondo per l’interscambio di informazioni fiscali, che abbiamo assistito a una vera e propria “rivoluzione” delle procedure.  

VT: Cosè cambiato?

GC: Forse è piu facile dire cosa non è cambiato! Innanzitutto, con l’accordo del 2017 appena citato, è diventato fondamentale che i contribuenti, soprattutto se sono stranieri come noi italiani, debbano fornire dati anagrafici precisi all’Agenzia Tributaria in Spagna affinché questa possa comunicare con gli analoghi Enti degli altri Stati, allo scopo, appunto, di scambiarsi le informazioni fiscali.

VT: … e se i contribuenti non lo fanno?

GC: Gli Stati aderenti si sono impegnati a rispettare questo accordo, per cui, la mancanza di dati corretti provoca, prima o poi, la impossibilità di presentare documenti agli Uffici Pubblici oppure, spesso, il blocco dei conti correnti bancari. Dall’anno scorso abbiamo quindi messo a punto un pacchetto di servizi con cui ci impegnamo, fra le altre cose, a mantenere sempre aggiornati i dati anagrafici e censuali dei nostri clienti presso il fisco spagnolo, oltre a fissare il nostro ufficio come loro domicilio, principalmente per la ricezione delle notifiche. Tutto questo nell’ottica di semplificare il loro rapporto con l’Agenzia Tributaria ed evitare gli inconvenienti.

VT: Bella iniziativa! Qual è, quindi, l’aspetto positivo di cui parlava prima?

GC: Pensavamo che solo una piccola parte dei clienti apprezzasse tale servizio che presuppone ovviamente un aumento della loro spesa. Invece, abbiamo rilevato che quasi tutti l’hanno fatto, dimostrando che, se ben spiegato, i consumatori possono capire il valore di un servizio.

VT: Molto interessante!

GC: La stessa cosa è successa con un altro dei servizi che offriamo: la gestione contabile e fiscale dell’affitto da parte dei privati. Questo “lavoro” è considerato assimilabile ad una attività economica in Spagna, con tutti i vantaggi che questo comporta, a cominciare dal fatto che il locatore, come fanno le imprese, pagherà le imposte solo sull’utile e non sul valore nominale del canone.

VT: Questo era già così prima, no? Mi aveva detto che i locatori scaricano tutti i costi che sostengono!

GC: Si! Il fisco spagnolo ha introdotto questo sistema così favorevole al locatore, per combattere l’evasione fiscale. Abbassando l’importo delle imposte da pagare, è facile che il contribuente consideri più alto il rischio legato all’evasione che il costo di essere “in regola”. Per scaricare davvero tutti i costi, dal 2017 abbiamo deciso di offrire solo un servizio di qualità, trattando il locatore con le stesse modalità delle ditte, cioè con un contatto mensile e continuato. Ovviamente questo servizio ha un costo molto più alto se confrontato con il servizio offerto in passato, che si limitava alla semplice compilazione dei modelli fiscali.

VT: Qual è stata la risposta dei clienti?

GC: Ci aspettavamo di perdere una buona parte dei clienti locatori, invece, al contrario, sono aumentati di numero. Hanno compreso che, scegliendo il servizio più costoso, ottengono un vero risparmio fiscale. Fra l’altro questa nostra decisione oggi ci agevola: da quest’anno, il modello 100 richiede che si indichini non solo i dati degli inquilini, ma anche quelli fiscali dei fornitori, dati che si devono desumere dalle fatture. Avendo gestito la contabilità dei locatori come se fossero ditte, noi abbiamo già queste informazioni comodamente raggruppate nel nostro programma di contabilità.

VT: Conclusione?

GC: Anche se generalmente la percezione è che il consumatore guardi solo il prezzo per cui molte aziende innescano guerre al ribasso con i loro concorrenti, distruggendosi a vicenda, in realtà esistono molte persone che, intelligentemente, sanno comprendere il valore che ricevono in cambio di una piccola differenza di prezzo. Dedicare un poco di tempo ad analizzare “il contenuto della scatola”, permette sempre di ottenere dei vantaggi, anche se questi non sono visibili a prima vista.