2016, agosto

ViviTenerife: Convenienza di cosa?

Giovanni Comoli: Di trasferirsi a Tenerife.

VT: Perchè le viene in mente questo?

GC: Perchè sono stupito: sto ricevendo un sacco di richieste di consulenze da parte di pensionati che vogliono sapere se vale la pena prendere la residenza nelle Canarie.

VT: Perchè questo la stupisce?

GC: Perchè sono consulenze tipiche dell’inverno quando ci sono molti pensionati che svernano e una parte di loro si interessa per sapere se avrebbe dei vantaggi a spostare la residenza. Quello che mi sembra strano è ricevere questo tipo di richiesta in estate.

VT: Io credo che sia inevitabile con il bombardamento mediatico che stanno subendo in Italia.

GC: Di quale bombardamento parla?

VT: In Italia, la televisione, Internet e le reti sociali non fanno altro che dire quanto sia bello vivere a Tenerife. In particolare, ai pensionati dicono che pagherebbero imposte irrisorie.

GC: Ora che mi fa pensare, in Italia ci sono anche molte imprese di servizi che operano in questo settore.

VT: Che imprese di servizi? Che settore?

GC: Ma sì, mi avranno contattato almeno dieci agenzie che si occupano di aiutare i pensionati a trasferirsi offrendo loro informazioni, biglietti aerei, alloggio nell’isola e consulenza fiscale e amministrativa in loco. Io dovrei servire como loro punto di appoggio per quest’ultimo scopo.

VT: Da come lo dice sembra che non le piaccia….!

GC: Non è che non mi piace. Se si limitassero a fornire informazioni e aiuto logistico a chi ha preso una decisione matura, ben vengano. L’inconveniente è che diventano dei promotori e contribuiscono involontariamente a dare autorevolezza alla disinformazione che gira.

VT: Beh, però è vero che qui si vive bene…!

GC: Se mi permette, un’affermazione di questo tipo la farei in modo soggettivo. Come dappertutto, anche a Tenerife ci sono pro e contro. È vero che si vive più rilassati, però si vive anche fuori dal mondo, ci sono meno opportunità, meno stimoli e ogni spostamento richiede un volo aereo, a volte costoso.

VT: Quindi lei sconsiglia di trasferirsi quì?

GC: Torno a ripetere: ognuno deve decidere per sè. Bisogna soggiornare un periodo vivendo come un residente e non come un turista per capire se ci si sente a proprio agio in un’isola di un Paese straniero. Io mi trovo bene, mi sento come a casa, non per nulla vivo quì da 18 anni, però ho conosciuto moltissime persone che si sono sentite strette ed ansiose. Inoltre c’è da considerare la situazione del lavoro.

VT: ….della mancanza di lavoro, vorrá dire!

GC: Uhmm…se non fosse per la delicatezza del tema, direi che la sua precisazione è simpatica! Chi è in età da lavoro deve capire che sull’isola c’è un disoccupato per ogni tre che lavorano. Trovare un posto è difficile e, spesso, ci si trova ad essere sfruttati. Le difficoltà ci sono anche per chi vuole aprire una sua ditta. Questo è un mercato maturo, c’è di tutto e ci si può ritagliare uno spazio ed ottenere una clientela affezionata solo con molta pazienza.

VT: Restano i pensionati….!

GC: Questa è la categoria di persone che può davvero godere dell’isola. Il buon clima permette di camminare e di vivere all’aperto nonchè approfittare di notevoli risparmi in termini di vestiti e riscaldamento.

VT: Poi c’è il risparmio fiscale!

GC: Su questo argomento andrei con i piedi di piombo.

VT: Perchè, non si pagano meno tasse sulla pensione?

GC: La valutazione non è mai così semplice. Bisogna capire che l’IRPEF sulle pensioni si paga con il metodo proporzionale, cioè più aumenta il reddito, più aumenta la percentuale applicata. I pensionati italiani arrivano da un Paese con un costo della vita molto più alto di quello delle Canarie e gli importi delle loro pensioni riflettono questo fatto: la maggior parte riceve fra i 24 e i 40.000,00 € annui, cioè due o tre volte il reddito di un lavoratore nell’arcipelago. Le aliquote a questo livello non sono così basse….!

VT: Quindi conviene a chi ha una pensione piccolina….!

GC: Fino a quasi 15.000,00 € il carico fiscale per un pensionato in Spagna è nullo o veramente esiguo mentre in Italia pagherebbe almeno il 10%. È vero quindi che nelle Canarie si pagano meno imposte, però vale la pena fare un cambio di residenza per risparmiare 100,00 € al mese? Che altre conseguenze si rischiano?

VT: Quindi, cosa consiglia?

GC: Come sempre, un poco di realismo e di senso civico. Il pensionato che si è trasferito a vivere in quest’isola gode di un buon clima e di un basso livello di delinquenza, può uscire di casa, respirare aria pulita, passeggiare sulle spiaggie o sul lungomare. Trova un buon servizio sanitario, ottimi cibi dappertutto e anche di importazione italiana, se preferisce. Il suo potere d’acquisto è più alto e neppure ha i costi per vestiti e riscaldamento. Non solo, una volta terminato l’iter burocratico pagherà le tasse sulla pensione un anno dopo. Lo dico come battuta ma è un invito a riflettere: davvero si aspetta anche di risparmiare sulle imposte?